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20/12/13

Honey Moon by Susan Elizabeth Phillips

It will be because Christmas is approaching , and we all feel more the need for a family, or simply because the last book I read "The Diary of Marie Antoinette 2" (or " The lost diary of Marie Antoinette " )  bored me a lot, the fact is that  I literally devoured Honey Moon. And I was moved to tears (very often , too) , despite being forced to read it in English (that is, obviously, not my native language).

Let's start with the title , which also means less Anglophone knows that " honeymoon " , but which in this case is nothing more than the name of the protagonist : Honey Jane Moon . A special name for a girl even more strange . We met her for the first time when she is 15 years old , an orphan who lives in an almost abandoned amusement park , with a depressed aunt  , and an eighteen year old cousin , not quite awake and fairly " easy." The life of Honey has so far been a big mess , and the future looks even worse , but she is not girl from surrender. Never. Indeed, despite being the smallest, all the responsibility are falling on her shoulders . So, to keep his family afloat, she groped to sell the amusement park at Disney, to make the next Disneyland. But it will be for the position, in the middle of nowhere in South Carolina, or will be because it is completely dilapidate, but this business plan does not seem to be successful . So, she jump on option B, which consist to make the recalcitrant cousin a TV star. And to do that , she thinks is enough to carry her physically in Los Angeles, with a battered van , and let her pass an audition to get the part . But of course life is never how we expect it.

Honey Moon in my opinion is a beautiful novel. The main character, Honey , is adorable : a bitch with a heart of gold, so as to make imperfect tenderness. Personally, I have found much in her, even though on paper we have very little in common . Probably it is this unconscious need of a family that binds us together . And the fear , and sometimes the need to be alone.
Honey is a very well outlined , and although some of the pages makes you want to get inside the novel to spank her butt, then you strangers a second and rem

ember that she's just a little girl, with all her sacrosanct defects  . Even the male characters are well sketched , even if they are not as attractive as those to which we have become accustomed by Susan Elizabeth Phillips in her  " Chicago Stars" series . I believe that in "Honey Moon", Phillips has faced more than ever, the concept of " imperfection" (which is one of the main themes of her works ) . In addition, one must give credit to the writer , who is one of my favorites , to be able to touch also important issues ( such as pedophilia ) trying to remain " mild ." Although we must admit that the idea of change of Lily is too sudden to be credible . But these facts due notes , my judgment on the book remains unchanged : a very good read , enjoyable perfectly in English ( if, like me, you are starnger), because written in a simple way.
So good reading!

RATING: 8 , could not be otherwise after all the tears I shed ;)

Tht image is taken freely from the author's website : http://www.susanelizabethphillips.com/books.html

12/12/13

Honey Moon di Susan Elizabeth Phillips

Sarà perchè si avvicina Natale, e tutti sentiamo di più il bisogno di una famiglia, o semplicemente sarà perchè l'ultimo libro che ho letto " Il diario di Maria Antonietta 2" ( o meglio "Il diario perduto di Maria Antonietta" ) mi ha annoiato, fatto sta che Honey Moon l'ho letteralmente divorato. E mi sono commossa fino alle lacrime (molto spesso, anche), nonostante sia stata costretta a leggerlo in inglese, visto che solo ora iniziano ad essere pubblicati in Italia i romanzi di Susan Elizabeth Phillips. E ci tengo a ricordarlo, non stiamo parlando di una scrittrice qualsiasi, ma di una delle più brillanti penne della letteratura rosa. Ma bando alle ciance, o meglio, alle recriminazioni verso le case editrici, e buttiamoci nel romanzo. Che secondo me merita. E parecchio.
Iniziamo dal titolo, che anche il meno anglofono sa che significa "viaggio di nozze", ma che in questo caso altro non è che il nome della protagonista: Honey Jane Moon. Un nome particolare, per una ragazzina ancor più strana. La incontriamo per la prima volta quando ha 15 anni, orfana, che vive in un luna park quasi abbandonato, con la zia depressa, e la cugina diciottenne, non proprio sveglia e abbastanza "facile". La vita di Honey finora è stata un gran casino, e il futuro sembra ancora peggio, ma lei non è tipa da arrendersi. Mai. Anzi, nonostante sia la più piccola di casa, è sulle sue spalle che cadono tutte le responsabilità. E allora, per tenere a galla la sua famiglia, eccola tentare di vendere il luna park alla Disney, per farne il prossimo Disneyland. Ma sarà per la posizione, in un luogo sperduto in Sud Carolina, o sarà perchè completamente fatiscente, questo progetto imprenditoriale non sembra andare a buon fine. E allora, eccola buttarsi sull'opzione B, ovvero far diventare la cugina recalcitrante una star della tv. E per farlo, pensa lei, basta trasportarla fisicamente a Los Angeles, tramite un furgone malridotto, e farle passare un provino per ottenere la parte. Ma ovviamente la vita non va mai come ce l'aspettiamo.

Honey Moon secondo me è un bellissimo romanzo. La protagonista, Honey, è adorabile: una stronzetta dal cuore d'oro, così imperfetta da far tenerezza. Personalmente io mi sono molto ritrovata in lei, nonostante sulla carta noi abbiamo davvero poco in comune. Probabilmente è questa necessità inconscia di una famiglia che ci accomuna. E il terrore, e talvolta la necessità, di essere da sole. Honey è un personaggio molto ben tratteggiato, e anche se in alcune pagine ti viene voglia di entrare dentro il romanzo per urlargliene di tutti i colori, poi ti estranei un secondo e ti ricordi che è solo una ragazzina, con tutti i suoi sacrosanti difetti. Anche i personaggi maschili sono ben tratteggiati, anche se non sono così affascinanti come quelli a cui ci ha abituato Susan Elizabeth Phillips nella sua serie sui "Chicago Stars". Credo che in "Honey Moon", la Phillips abbia affrontato più che mai il concetto di "imperfezione" (che è uno dei temi principali delle sue opere). Inoltre, bisogna dare atto alla scrittrice, che è una delle mie preferite, di essere riuscita a toccare anche temi importanti (come la pedofilia) cercando di rimanere sempre "lieve". Anche se bisogna ammettere che il cambio d'idea di Lily è troppo repentino per essere credibile. Ma fatti questi dovuti appunti, il mio giudizio sul libro rimane invariato: una gran bella lettura, godibile perfettamente anche in inglese, perchè scritto in modo semplice. 
E allora buona lettura a tutti!
VOTO: 8 , non poteva essere altrimenti dopo tutte le lacrime che ho versato ;)
Immagine tratta liberamente dal sito dell'autrice: http://www.susanelizabethphillips.com/books.html

02/12/13

L'accademia dei vampiri 2 - Morsi di ghiaccio di Richelle Mead

Ed eccoci arrivati al secondo capitolo della saga, super teen, "L'accademia dei vampiri" .Devo ammettere che ho divorato questa serie ( sono solo 6 libri), ma alla fine non sono rimasta troppo soddisfatta. Ma da quanto ho letto in rete, spulciando i blog "concorrenti", forse sono una delle poche. Sicuramente questa è una saga scritta molto bene, e le trovate narrative sono ottime e molto funzionali per dare ritmo alla narrazione, ma questo, secondo me, si gusta meglio nelle ultime due puntate della serie. 


Ma torniamo a noi. Ormai è evidente che è scoppiato del tenero tra Rose e Dimitri. Se vi siete persi qualche pezzo, vi consiglio una bella ripassatina leggendo qui.
Ovviamente, come ogni bella storia d'amore che meriti, deve essere impossibile. Ma qui il problema non è la differenza notevole d'età ( anche se non troppo, lui 24 e lei 17), ma il fatto che nel futuro i due dovranno essere i guardiani di Lissa, e, citando proprio Rose "A essere onesti, però, la ragione più importante è che quando Lissa si sarà diplomata, lui e io diventeremo i suoi guardiani. Se noi due finissimo per preoccuparci l'uno dell'altra, non potremo badare a lei come si deve" ( tratto dal prologo di questo romanzo). Ecco a voi una domanda: ma vi sembra giusto???? 
Mi rendo conto che quando parlo di questa saga divento acida e super critica, ma questo aspetto del sacrificio proprio non mi va giù. Se non ci fosse questo aspetto ( che ripeto, non è assolutamente marginale), questa sarebbe a mio giudizio una delle serie YA migliori che ho letto.
Ma, e qui mi ripeterò, torniamo alla storia. E preparatevi perchè ho deciso di riempirvi di succosi spoilers.

La fine dell'anno si avvicina e Rose si deve dar da fare per rimettersi in forma se vuole diventare da grande la guardiana di Lissa. Tra un allenamento e l'altro, Dimitri la accompagna  alla Qualificazione, ovvero un colloquio con un guardiano esperto. Solo che arrivando lì trovano una strage. Un branco di Strigoi, aiutati da umani, ha attaccato la famiglia dove lavorava il guardiano, uccidendo tutti. La cosa strana è che normalmente gli Strigoi cacciano da soli. Mai in gruppo. E soprattutto mai si è sentita di un'alleanza con gli umani.  
Quest'avvenimento, accaduto nei pressi di Natale, scuote profondamente la società dei Moroi e dei Dhampir, e quindi l'Accademia decide che per motivi di sicurezza è meglio spostare tutti gli allievi, e alcune famiglie, in una località lontana e segreta, sulle montagne. Ovviamente questa "gita", viene percepita dai ragazzi come una vacanza, e l'amicizia-amore tra Rose e il suo compagno di classe Mason si evolve lentamente, spinta anche dal fatto che Dimitri sembra aver instaurato una relazione con la zia di Christian, il fidanzato di Lissa ( mio Dio, sembra Beautiful!). Ma come se non bastasse, nella super lussuosa baita Rose incontra Adrian, un Moroi reale, bello, affascinante e spudorato, con la nomea dello sciupa-femmine, che proprio non può lasciarsi sfuggire un bocconcino come la nostra super formosa Rose. Ma come se non bastasse, gli Strigoi, sempre aiutati da un gruppo di umani, attaccano un'altra famiglia reale, questa volta quella in cui lavora la madre di Mia, la biondina stronza che abbiamo incontrato nel primo romanzo. Uccidendo tutti. 
A questo punto, l'azione si sposta: Mia decide di provare ad usare la magia d'offesa ( che se vi ricorderete non è vista di buon occhio dai Moroi), mentre Mason e il suo migliore amico Eddie, sono spinti da un senso di vendetta. Fatto sta che i tre decidono di andare alla caccia ( perchè di questo si tratta) degli Strigoi colpevoli del massacro. Ma la nostra Rose non è così facile da seminare, e li ritrova incolumi in un centro commerciale. Il problema è che rimangono salvi solo por pochi minuti: infatti i quattro finiscono in una specie di imboscata, e finiscono imprigionati in una cantina da un gruppo di umani alleati a due Strigoi, di cui uno molto vecchio e pericoloso. 
Inutile dire che questa è la parte migliore della storia. Vedere Rose, e gli altri, terrorizzati e incapaci di difendersi è estremamente toccante. Se in più si aggiunge l'epilogo della vicenda ( che non ho alcuna intenzione di svelare!), il risultato sono pagine al cardiopalma, in cui è impossibile non perdersi, anche per il più scettico dei lettori. 
Per cui, buona lettura a tutti ;)





Immagine liberamente tratta dal sito dell'editore, Rizzoli:
 http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/libro/4031_morsi_di_ghiaccio_mead.html